Fondamentalmente
sono una persona inquadrata, schematica e ordinaria.
Seguo
algoritmi elementari. Conseguenze logiche a scelte logiche.
Mantenere
i piedi ben saldi al pavimento, granito, marmo, parquet che sia, mi piace, mi
fa sentire sicura.
A
volte peró tra un sillogismo e l'altro si insinuano delle conseguenze
alternative, non calcolate, non previste.
E
allora crack, qualcosa si inceppa, come se in un sistema operativo entrasse un
virus, un bug che facesse saltare il sistema.
Tutto
ció che prima era semplicemente a, b e c, diventa e, l, q, j.. Riuscire a
rimettere in ordine lettere buttate lí a casaccio, diventa difficile,
impossibile.
Ma
dove e quando il disordine sta fuori e non é in realtá giá tutto dentro di noi?
Quanto possiamo dare la colpa a fattori esterni?
É
facile cercare la colpa, il motivo in qualcosa, in qualcun'altro, proclamandoci
sempre innocenti, con le migliori intenzioni. E allora tutto ció che avevamo
giudicato imprevisto, era semplicemente latente, pronto a trovare la prima
periferica d'uscita per metterci nei guai, per centrifugarci la vita.
Adele-Chasing Pavements
Ma
io torno inesorabile con i piedi sul pavimento, piú pesanti di prima, piú
attaccati alle mattonelle, cercando di alzare il meno possibile le gambe tra un
passo e l'altro.
Perché
la latenza sta proprio lí, in quella frazione di secondo in cui il piede
sinistro non ha del tutto poggiato la punta e il piede destro alza il tacco.
Sai quante cose succedono quando non sei ben saldo?
Questo
é il motivo per il quale non corro. Se corri i piedi si alzano entrambi da
terra per quasi un secondo.
E
lí sí che sono cazzi.
E' pur sempre un mondo tutto rosa <3
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